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Tutti i segreti di Avatar 

I segreti di Avatar il kolossal in tre dimensioni di James Cameron che ha rivoluzionato il cinema - 1 Marzo 2010

Pandora



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James Cameron
Una scena del film Avatar
Zoe Saldana interpreta il ruolo di Neytiri
La principessa Neytiri
Il cast ai Golden Globe
Foto panoramica Pandora
Benvenuti nel mondo di "Avatar", il colossal degli anni Duemila, per costi e effetti speciali, progetto cinematografico ideato dal regista James Cameron, padre del kolossal "Titanic". Nelle sale cinematografiche italiane dal 15 gennaio, Avatar ha catturato i cinefili di tutto il mondo con l'universo fantascientifico creato con l'ausilio delle tecnologie più avanzate nel campo del cinema in 3D.
Nel 2.154 la compagnia interplanetaria terrestre Rda muove alla conquista di Pandora, attirata dalle ricchezze minerarie e da un minerale che potrebbe risolvere i gravissimi problemi energetici che affliggono il nostro pianeta. Ma l'aria del satellite non può essere respirata dagli umani così gli scienziati della Rda hanno sviluppato geneticamente un essere ibrido, denominato "Avatar".
Girato a Los Angeles e in Nuova Zelanda. Cameron ha addirittura contattato il noto linguista Paul Frommer per creare una lingua artificiale parlata dalla civiltà aliena che vive su Pandora. Costato ben 237 milioni di dollari ha battuto tutti i primati d'incasso, oltre 2,5 miliardi di dollari nel mondo. Prodotto dalla 20Th Century Fox, Avatar è quindi un colossal anche in termini di sperimentazione tecnologica, di creatività resa possibile solo con l'ausilio dei più avanzati strumenti di elaborazione grafica. Non a caso è un progetto immaginato e sviluppato nell'arco di ben undici anni. Cameron, cosi come George Lucas con Guerre Stellari, pensava di realizzare Avatar molto prima, già nel 1995; ma fu costretto ad abbandonare il progetto perché le creature realizzate al computer non avevano ancora il fotorealismo necessario per sembrare credibili. Quando riprese il progetto nel 2005, la computer grafica poneva ancora qualche limite, come l’effetto “dead eye” la mancanza di luminosità degli occhi dei personaggi. Un dettaglio che impediva ai personaggi di sembrare reali. Vediamo dunque quali sono le tecniche digitali che hanno decretato il grande successo degli alieni dall'aspetto felino.


Performance Capture

I primi ad utilizzarla furono i fratelli Wachowski in Matrix sotto il nome di U-cap (universal capture). Il primo film ad essere realizzato totalmente con l'ausilio di questa tecnica fu The Polar Express nel 2004.
La Performance capture consente di catturare le espressioni facciali di attori reali per trasferirla ad un personaggio virtuale. La tecnica è del tutto simile alla motion capture,
ma si avvale di una tecnologia più sofisticata. I marker sono estremamente piccoli e posizionati principalmente sul volto degli attori. 
Con Avatar è stato inaugurato un nuovo sistema di performance capture per cogliere le espressioni del viso, basato sulle immagini: agli attori viene fatto mettere in testa un dispositivo, munito di una piccola telecamera, rivolta verso il loro volto, registrando ogni loro minima espressione, ogni movimento dei muscoli come il movimento degli occhi, cosa mai avvenuta in precedenza.

La Virtual Camera o Simulcam.

La cosa interessante della simulcam e quella di riuscire a sovrappore un ambiente di ripresa virtuale con una di ripresa dal vero. Questo ha permesso al regista di vedere direttamente al computer, mentre riprendeva, la ricostruzione del set con la previsualizzazione degli elementi che solo successivamente sarebbero stati creati in digitale. Simulcam infatti permette di vedere gli elementi del set subito durante le riprese riducendo così gli errori e facilitando il lavoro del regista. Considerando che solo il 40% degli elementi del film sono live action e che tutto il resto è composto da elementi virtuali, come i protagonisti fotorealistici generati al computer, è facile intuire quanto il software Simulcam sia stato decisivo.
In Avatar fruibile in 3D stereoscopico l'effetto stereoscopico non è stato aggiunto in post-produzione, il kolossal  è stato letteralmente girato in tre dimensioni.

3D la nuova concezione: RCS Reality Camera System

Per creare la magia del cinema tridimensionale, che consente agli spettatori in sala di entrare nel mondo virtuale messo in scena dal regista, Cameron si è affidato al Reality Camera System. Si tratta di un sistema di ripresa che utilizza due cineprese digitali ad alta definizione affiancate. Le due telecamere riprendono contemporaneamente la stessa immagine, ma con prospettive leggermente diverse in modo da simulare la visione umana.
"Noi vediamo abitualmente in 3D - ha spiegato Cameron - perciò con i film in 2D viviamo un'esperienza artificiale e non autentica. Con le pellicole in 3D è come se lo schermo non esistesse e non si frapponesse fra gli spettatori e i personaggi. Gli spettatori guardano la realtà riprodotta sullo schermo come se fossero affacciati alla finestra. Il Reality Camera System è in grado di imitare la visione umana".

Avatar ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra i quali:
2 Golden Globe come migliore film drammatico e per la migliore regia .
3 Oscar come miglior scenografia, miglior effetti speciali e per la miglior fotografia, consegnato all'italiano Mauro Fiore nato in Calabria in provincia di Cosenza.

Sito ufficiale: www.avatarmovie.com                                         
Sito italiano: www.avatarfilm.it

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